Nov 29, 2024 | In evidenza

Convegno Nature Restoration Law e connettività fluviale: una giornata di riflessione tra esperienze europee e italiane

Nella giornata di venerdì 22 novembre sì è tenuto a Torino il primo evento in Italia di riflessione attorno al nuovo Regolamento europeo sul Ripristino della Natura, organizzato da CIRF e Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po.

L’evento dal titolo “Il Regolamento sul ripristino della natura: recuperare la connettività fluviale per migliorare la qualità del territorio e adattarsi ai cambiamenti climatici” è stato ospitato nella prestigiosa sede del salone delle feste di Palazzo Madama Torino e ha visto la partecipazione di 120 persone in sala più oltre 300 iscritti collegati da remoto, con relazioni da parte del MASE, ISPRA, AdB, CIRF, AIPo, Università di Parma e Padova e numerosi relatori esteri che hanno presentato esperienze consolidate e in atto da anni di riduzione del rischio alluvioni e adattamento ai cambiamenti climatici attraverso estensivi interventi di riqualificazione degli ecosistemi fluviali, ovvero quel tipo di azione di ripristino della natura richiesto dalla strategia europea per la biodiversità 2030 e dal nuovo regolamento.

In Francia L’Agence de l’eau Rhone Méditerranée Corse, ha da anni intrapreso una estesa azione di ripristino dei flussi di sedimenti lungo tutto il bacino del Rodano. L’attuazione dei piani di gestione dei sedimenti nel bacino del Rodano ha portato negli anni: alla rimozione di 800 briglie e al ripristino della continuità ecologica di altre 3019; l’arretramento di difese spondali e argini al fine di permettere la mobilità planimetrica degli alvei, con l’esteso intervento attuato sulla Durance già nel 1997; allo scopo di dare più spazio ai fiumi sono state delocalizzate strade e abitazioni, ad esempio dopo l’alluvione del 2018 lungo il fiume Aude in Occitania al fine di dare spazio di mobilità al fiume nel 2022 nel comune di Villegailhenc sono state demolite 38 abitazioni.

Di notevole interesse anche l’esperienza spagnola nel bacino del fiume Ebro. La constatazione che i danni da alluvioni, nonostante l’estesa presenza di opere di protezione idraulica erano comunque eccessivi, con una stima di 100 milioni di euro di danni con tempo di ritorno di 10 anni, ha portato ad un radicale cambio di paradigma e, secondo l’espressione usata dal relatore Samuel Chopo della Confederación Hidrográfica del Ebro, a passare dal  combattere contro il fiume al gestirlo. Questo cambio di approccio ha portato alla definizione di un piano di interventi da 13milioni di euro da implementarsi tra il 2021 e il 2027 consistente per lo più in rimozione e arretramento di opere di regimazione, oltre che all’adozione di interventi nella piana inondabile finalizzati a rendere compatibile l’inondabilità delle aree con la prosecuzione dell’attività agricola.

Sebastian Birk, dell’Università di Duisburg-Essen, partner del progetto MERLIN finanziato dal programma Horizon che sta analizzando numerosi interventi in Europa per valutarne l’effettiva capacità di ripristinare gli ecosistemi fluviali, ha messo in evidenza come non ci siano ostacoli tecnici all’implementazione di misure di ripristino, e che gli ostacoli invece provengano prevalentemente dalla mancanza di volontà politica.

Per quanto riguarda l’intensa attività dell’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po sono stati presentati l’intervento di riqualificazione della golena del Po a Gussola, completato un anno fa e per il quale sono stati riportati i primi esiti del monitoraggio geomorfologico ed ecologico, e il progetto di riqualificazione del Po finanziato con fondi PNRR e in corso di implementazione, con uno stanziamento di 357milioni di euro ed esteso complessivamente su 27.984 ettari di superficie.

La sintesi che si può trarre da questa intensa giornata è il fatto che il perseguimento degli obiettivi della Strategia dell’Unione europea sulla biodiversità per il 2030, della quale il nuovo Regolamento sul ripristino della natura costituisce un rafforzamento, è necessario e improrogabile. Il ripristino degli ecosistemi, di quelli fluviali in particolare, è fondamentale per permettere loro di esprimere fondamentali servizi ecosistemici dai quali dipendono la vivibilità dei territori, con benefici economici e sociali imprescindibili. Le esperienze estere presentate, nelle quali la risposta a drammatiche alluvioni è stata la rimozione e arretramento di opere per dare più spazio alle dinamiche naturali lungo corsi d’acqua eccessivamente incanalati, mettono ancora di più in luce la fondamentale necessità in Italia di un grande salto culturale nel dibattito pubblico su alluvioni e siccità. Questo urgente cambiamento culturale, va però sostenuto con i fatti, ovvero con il monitoraggio di tutti gli interventi di riqualificazione e integrati realizzati, così da rendere tangibili per tutti l’ampio spettro di benefici apportati.

Presentazioni e video

Di seguito potete trovare il programma del convegno, il video integrale per rivedere tutti gli interventi e le presentazioni dei relatori in formato PDF, disponibili per il download.

Programma

Programma del convegno

Video

Presentazioni

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