Storica vittoria per la natura in Europa NONOSTANTE l’opposizione del Governo italiano. Il Consiglio dell’UE ha siglato oggi l’accordo sulla legge per il ripristino della natura!
Il Consiglio Ambiente dell’UE ha finalmente adottato il regolamento sul ripristino della natura (NRL), segnando lo step finale per uno dei dossier più controversi del Green Deal. Questo risultato è una grande vittoria per la natura, l’azione per il clima, i cittadini e il futuro dell’Europa.
La legge ha affrontato uno dei viaggi più tumultuosi nella storia della legislazione europea. Dopo essere sopravvissuta a una campagna di disinformazione assurda e senza precedenti, che puntava al blocco nel Parlamento europeo, ha rischiato di essere respinta all’ultimo passo nel Consiglio Europeo Ambiente.
L’intervento a favore, all’ultimo minuto, della Ministra dell’Ambiente austriaca Leonore Gewessler ha spianato la strada all’approvazione. Anche la Slovacchia, che in precedenza aveva espresso pubblicamente dubbi sulla proposta, ha appoggiato il testo durante il voto, permettendo alla legge di passare con una stretta maggioranza di 20 Paesi che rappresentano il 66% della popolazione dell’UE (la soglia per l’approvazione a maggioranza qualificata da parte del Consiglio è del 65%).
Il Governo italiano ha confermato la propria miopia e ha votato contro, dimostrando il pericoloso gap culturale rispetto alla maggior parte dei Paesi europei che hanno invece ben capito quanto la salvaguardia e il ripristino della natura siano strettamente collegati al nostro benessere.
“È arrivato il momento di mettere da parte la propaganda e approfittare anche in Italia di questa eccezionale opportunità”, commenta Andrea Goltara, Direttore del CIRF, “mettiamoci subito al lavoro per attuare le prime azioni previste dal regolamento anche sui fiumi italiani”.
Il voto di oggi è un risultato fondamentale anche se il testo finale ha annacquato molti dei requisiti per il settore agricolo, in particolare introducendo un “freno di emergenza” per cui gli obiettivi che riguardano l’agricoltura possono essere sospesi “in circostanze eccezionali” che minacciano la sicurezza alimentare.
Un iter lungo e sofferto
Insieme all’Italia, la Svezia e la Finlandia si erano a lungo opposti al testo. L’Ungheria ha abbandonato il suo sostegno a marzo, poco prima del voto finale. La Polonia ha successivamente dichiarato che non avrebbe più sostenuto la proposta. I negoziatori dell’UE del Parlamento europeo e del Consiglio avevano raggiunto un combattuto accordo sulla legislazione a novembre.
In Parlamento, la legislazione ha affrontato una significativa opposizione da parte del Partito Popolare Europeo (PPE) di centro-destra, che ha sollevato preoccupazioni per l’impatto sul settore agricolo dell’UE, un’opposizione poi alimentata dalle proteste agricole di quest’anno. Nonostante una rivolta dell’ultimo minuto da parte dei legislatori di destra, il Parlamento ha approvato il testo di compromesso a febbraio, con 329 voti a favore e 275 contrari.
“Svolta per la natura e la società”
La coalizione #RestoreNature, composta da BirdLife Europe, ClientEarth, EEB e WWF EU, afferma: “Il voto di oggi è una vittoria enorme per la natura europea e per i cittadini che da tempo chiedono un’azione immediata per affrontare l’allarmante declino della natura. Dopo anni di intense campagne e molti alti e bassi, siamo felici che questa legge sia diventata realtà: questo giorno passerà alla storia come un punto di svolta per la natura e la società. Ora abbiamo bisogno di tutto l’aiuto possibile: Gli Stati membri devono attuare senza indugio questa legislazione nei loro Paesi, in stretta collaborazione con tutte le parti interessate. Alla fine della giornata, la natura può ribellarsi, a beneficio del nostro clima, della biodiversità e delle persone!”.
Questo risultato ha fatto seguito a una massiccia mobilitazione pubblica. Negli ultimi anni sono state raccolte oltre un milione di firme e messaggi di cittadini, ripetuti appelli da parte di oltre 6000 scienziati, 100 imprese, organizzazioni giovanili e società civile di numerosi settori per difendere la legge e l’integrità del Green Deal dell’UE. Come coalizione #RestoreNature, vogliamo ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a questo risultato e lo hanno reso possibile.
I prossimi passi
Si tratta inoltre di un risultato tempestivo da presentare alla prossima Conferenza delle Nazioni Unite sulla biodiversità (CBD COP16) che si terrà nel corso dell’anno, a dimostrazione del fatto che l’Europa è disposta ad assumere un ruolo di guida nell’affrontare le crisi del clima e della biodiversità, tenendo fede ai propri impegni globali. È anche un messaggio molto chiaro al nuovo Parlamento e alla nuova Commissione dell’UE, affinché non dimentichino di tenere la biodiversità in primo piano nella loro agenda.
Il pionieristico regolamento fisserà obiettivi giuridicamente vincolanti per ripristinare il 20% degli ecosistemi terrestri e marini degradati dell’UE entro il 2030 e tutti gli ecosistemi entro il 2050.
Per raggiungere questi obiettivi, i Paesi dell’UE devono riportare da cattive a buone condizioni almeno il 30% degli habitat coperti dalla legge entro il 2030 – come foreste, praterie, zone umide, fiumi e laghi – e il 90% entro il 2050. Gli Stati membri devono inoltre garantire che queste aree non si deteriorino una volta ripristinate.
La legge sarà promulgata 20 giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’UE.