Dopo la Giornata mondiale della migrazione dei pesci, 150 ONG si sono riunite per chiedere alle istituzioni dell’UE di porre fine ai finanziamenti pubblici per nuovi progetti idroelettrici in Europa. Costruire nuovi impianti idroelettrici è in contrasto con gli obiettivi dell’European Green Deal in materia di biodiversità, in quanto il piccolo contributo che i nuovi impianti apporterebbero non giustificherebbe i danni che sarebbero arrecati all’ambiente [1]. Il WWF, insieme ad altri firmatari come Climate Action Network Europe e BirdLife chiedono che gli investimenti pubblici siano riorientati verso il potenziamento degli impianti esistenti, adottando misure di efficienza energetica e finanziando energia rinnovabile a basso impatto ambientale come l’energia eolica e solare.
La mobilitazione delle ONG arriva pochi mesi dopo che nuove analisi hanno rilevato che il 93% dei pesci migratori europei d’acqua dolce sono andati perduti dal 1970, in parte a causa dell’energia idroelettrica [2]. Mentre il 91% degli impianti esistenti o previsti in Europa sono considerati “piccoli” – cioè hanno una capacità inferiore a 10 MW – e contribuiscono poco al mix energetico, il loro impatto ambientale è drammatico. Se questi impianti andranno avanti, distruggeranno gli ultimi fiumi europei che scorrono liberi e degraderanno ulteriormente gli ecosistemi d’acqua dolce sempre più vulnerabili.
Andreas Baumüller, Responsabile delle Risorse Naturali, Ufficio Politico Europeo, ha dichiarato: “Il continuo finanziamento di nuovi progetti idroelettrici da parte della Commissione Europea e delle istituzioni finanziarie europee è in totale contraddizione con le ambizioni della Strategia Europea per la Biodiversità e con il suo obiettivo di ripristinare il corso naturale di 25.000 km di fiumi. La rimozione degli strumenti di finanziamento e degli incentivi ai nuovi progetti idroelettrici è un passo sempre più urgente per invertire la perdita di biodiversità nell’UE, il raggiungimento degli obiettivi fissati dalla Direttiva Quadro sulle acque e il sostegno all’European Green Deal”.
Alex Mason, Senior Policy Officer, Climate & Energy ha aggiunto: “Abbiamo urgente bisogno di passare a un sistema di energia rinnovabile al 100%. Ma il contributo che la nuova energia idroelettrica potrebbe dare è insignificante rispetto ai massicci danni ecologici che causerebbe. Dovremmo invece investire nell’eolico e nel solare, combinati con la flessibilità della domanda e l’immagazzinamento”.
Il manifesto chiede:
- La fine delle sovvenzioni dell’UE alle nuove centrali idroelettriche di tutte le dimensioni, anche attraverso la politica regionale e i fondi per i progetti di interesse comune.
- La fine dei finanziamenti della Banca europea per gli investimenti e di quelli della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo per tutte le nuove centrali idroelettriche in Europa.
- Di escludere tutti i nuovi impianti idroelettrici dall’elenco delle energie rinnovabili ammissibili agli aiuti di Stato.
- Riassegnare i finanziamenti pubblici destinati a nuove centrali idroelettriche verso ristrutturazioni ecologiche, progetti di rimozione delle dighe, soprattutto laddove le dighe sono ormai obsolete, e verso altre energie rinnovabili come l’energia eolica e solare.
Vedi qui il manifesto completo e l’elenco dei firmatari
[1] If all the 5,500+ planned hydropower plants in the EU were built, the share of the EU electricity generation provided by hydropower would go from 10% to 11.2-13.9%. Eurostat, 2017; EuroNatur, GEOTA, RiverWatch, WWF, Hydropower pressure on European rivers: The story in numbers, 2019.
[2] IUCN, WFMF, WWF, TNC, ZSL, The Living Planet Index (LPI) for migratory freshwater fish, 2020
Foto copertina: Tim Watts