A dirlo è il Commissario europeo per l’ambiente, l’oceano e la pesca, Virginijus Sinkevičius, che ha confermato la necessità di concentrarsi sul sostegno all’attuazione e al controllo “senza modificare la direttiva”.
La decisione della Commissione è stata accolta favorevolmente dal CIRF che insieme a Wetlands International, WWF, EEB, European Anglers Alliance e European Rivers Network e tante altre associazioni italiane e europee hanno supportato la coalizione Living Rivers Europe e hanno guidato la campagna #ProtectWater per salvaguardare la direttiva.
Dall’avvio della valutazione della Commissione Europea la Direttiva Quadro sulle Acque (2000/60/CE) è stata sottoposta infatti a forti sollecitazioni da parte delle lobby di settori che esercitano pressioni sugli ecosistemi di acqua dolce, tra cui l’industria idroelettrica e l’agricoltura industriale.
La posizione difesa dal CIRF in questi anni invece è che solo attraverso l’attuazione della Water Framework Directive si possono garantire le condizioni per pianificare e finanziare le misure utili a raggiungere e preservare un buono stato in tutte le acque superficiali e sotterranee europee. Questa convinzione è stata espressa anche al Ministro dell’Ambiente Sergio Costa con una lettera di cui siamo stati primi firmatari.
È stato proprio il Ministro, in una recente audizione, a confermare che
La recente policy comunitaria riconosce la necessità, tra le altre, di una gestione adattiva delle acque e dei corpi idrici e dei relativi ecosistemi, menzionando esplicitamente la riqualificazione dei corsi d’acqua attraverso strategie di mitigazione dei rischi di alluvione che partano dall’utilizzo di misure basate sui processi naturali e sulla riduzione di vulnerabilità ed esposizione. Pensate al consumo di suolo, all’urbanizzazione di aree a rischio, previo rilassamento dei vincoli di piano. […]
Min. Sergio Costa, audizione del 16 giugno 2020
Per quanto riguarda le acque, il rischio idraulico e gli ecosistemi acquatici, la direttiva quadro acque e la direttiva alluvioni già prevedono una gestione adattiva di bacino che considera i potenziali effetti del cambiamento climatico.
Anche le conclusioni della valutazione attuata in sede europea, pubblicata a dicembre 2019, sono state chiare: la direttiva quadro sulle acque è lo strumento giusto per riportare la vita ai fiumi, ai laghi e alle zone umide dell’Europa e tutti gli sforzi devono ora essere messi in pratica.
Finalmente, sette mesi dopo, la Direzione Generale Ambiente EU ha informato i propri membri che, sulla base della discussione con il commissario Sinkevicius, la direttiva quadro sulle acque non sarà modificata e d’ora in poi la Comunità Europea si concentrerà esclusivamente sulla sua attuazione e applicazione.
Vogliamo ringraziare quindi tutti coloro che ci hanno aiutato a difendere la direttiva, e condividere con voi questo simpatico video!