Allarme delle associazioni CIRF, Italia Nostra, Legambiente, Lipu e WWF a tutela del fiume Pesa.
Progetti di rettificazione del fiume e di prelievo idrico in falda minacciano la naturalità dell’affluente dell’Arno meno artificializzato dell’area fiorentina e ne incrementano le criticità geo-idrologiche.
Le associazioni chiedono uno stop e una revisione dei progetti, per tutelare l’ecosistema fluviale, la risorsa idrica e contrastare il rischio idraulico.
La Pesa è l’unico dei più importanti affluenti dell’Arno che, nel tratto vallivo, conserva caratteristiche naturali accettabili. Lo spazio a sua disposizione, almeno in alcuni tratti, gli permette di esprimere il suo carattere meandriforme e di ricercare il suo equilibrio, messo in discussione dal depauperamento di sedimenti e da eccessivi prelievi idrici.
Per la sua tutela e riqualificazione è stato da tempo sottoscritto il primo programma di azione del Contratto di Fiume, che ha visto Istituzioni, Cittadini, Associazioni ambientaliste e portatori di interesse di vario tipo confrontarsi (meritoriamente) sulla gestione condivisa e il futuro del fiume.
Veniamo però adesso a sapere che, nell’ambito di un progetto di sviluppo produttivo agricolo (vigneti) nell’area prospiciente la zona industriale di Ginestra Fiorentina, il corso naturale di un tratto del fiume verrebbe sensibilmente alterato.
Questa operazione provocherebbe non solo un danno grave e irreversibile ai valori naturalistici della Pesa, ma causerebbe anche un incremento del rischio idraulico a valle e una riduzione della ricarica idrica della falda: un intervento a favore di un privato, dunque, che metterebbe in discussione la salute di un bene pubblico e della popolazione.
Le rettificazioni, contrarie alla naturale dinamica fluviale, impediscono infatti il rallentamento dell’acqua in piena, che così si riverserebbe più rapidamente e con più forza a valle, mentre nei periodi di flusso ordinario l’acqua perderebbe superficie utile di infiltrazione nel sottosuolo (peggiorando la già drammatica carenza di risorsa idrica). In autunno ciò vorrebbe dire aumentare il deflusso di piena verso l’imbuto che si trova poco più a valle, cioè alla confluenza Virginio-Borro/Grillaio-Pesa, mettendo anche in pericolo la parte bassa dell’abitato di Ginestra Fiorentina.
Ricordiamo che l’Unione Europea, nell’ambito della Strategia Europea per la Biodiversità e della nuova Nature Restoration Law, la legge per il ripristino degli habitat degradati in Europa approvata il 17 luglio, richiede tutto il contrario, dando indicazione agli Stati membri non certo di alterare i corsi fluviali naturali, ma anzi di ripristinare, a condizioni di maggiore naturalità, migliaia di chilometri di fiumi che sono stati alterati nel tempo dall’uomo. Risulta peraltro evidente la necessità di attuare metodi di adattamento ai cambiamenti climatici che prevedano un netto cambio di tendenza rispetto alle strategie di difesa del suolo sino ad ora attuate, ampliando lo sguardo a quelli che vengono definiti “interventi integrati” o interventi “win-win”, ovvero interventi che permettano di ottenere benefici in termini sia di riduzione del rischio idraulico che di miglioramento dello Stato Ecologico.
Ci chiediamo inoltre come simili interventi possano risultare compatibili sia con la pianificazione vigente dell’Autorità di Bacino Distrettuale (Piano di Gestione delle Acque, ai sensi della Direttiva 2000/60/CE, Piano di Gestione del Rischio Alluvioni, della Direttiva 2007/60/CE e del Piano di Assetto Idrogeologico – Art. 67 del Testo Unico Ambiente), sia col Piano di Tutela delle Acque della Regione Toscana, che è in fase di aggiornamento proprio in questa fase e che annuncia, in molti suoi capitoli, proprio interventi win-win.
Le Associazioni chiedono, pertanto, che il progetto sia fermato e che venga avviato un confronto urgente con le Amministrazioni competenti (Comune di Montespertoli, Regione Toscana, Consorzio di Bonifica Medio Valdarno), nell’ambito dell’Osservatorio tecnico-scientifico del Contratto del Fiume Pesa, sottoscritto dallo stesso Consorzio di Bonifica e dall’Autorità di Bacino del Distretto Idrografico Appennino Settentrionale, oltreché sostenuto dalla Regione Toscana.
Allo stesso tempo, la Pesa è minacciata da un altro progetto, un pozzo ad uso idropotabile, presentato da Acque S.p.A. nel Comune di Montelupo Fiorentino, finalizzato ad alimentare il sistema degli acquedotti fiorentini.
Sebbene sia previsto di mantenere inalterati i volumi di prelievo con la dismissione di altri pozzi, come già ben evidenziato nello stesso Contratto di Fiume, è assolutamente necessario che nel bacino della Pesa, afflitta da cronica carenza idrica estrema con continue morie di pesci e depauperamento dell’ecosistema fluviale, venga attuata urgentemente una significativa riduzione dei prelievi, tanto che lo stesso Comune di Montelupo Fiorentino ha giustamente già espresso un netto parere contrario, posizione sulla quale concordano pienamente tutte le scriventi Associazioni.
WWF Toscana
Legambiente Toscana
Italia Nostra Firenze
LIPU Toscana
CIRF
Firenze, 19/08/2024