Dic 3, 2021 | News

I benefici della riqualificazione fluviale della Mosa

Una nuova pubblicazione, intitolata “30 Years of River Restoration: Bringing the River Meuse Alive!”, descrive in dettaglio la più grande iniziativa di riqualificazione fluviale mai realizzato nei Paesi Bassi e in tutta Europa: si tratta del progetto “Border Meuse” (o “Grensmaas”), che ha interessato la Mosa e la riqualificazione del tratto che corre lungo il confine tra i Paesi Bassi e il Belgio, lungo 45 km

Si parla di una tripla vittoria, in quanto sono almeno tre i grandi benefici che hanno interessato questa area una volta completato il progetto: maggiore protezione dalle inondazioni, recupero naturale di animali e piante e uno sviluppo economico legato al turismo

La riqualificazione della Mosa ha portato alla creazione di un paesaggio a meandri intrecciati dinamico, che può inondarsi e cambiare corso naturalmente senza arrecare danni economici anche quando le acque raggiungono livelli idrometrici molto elevati. A dimostrazione di questo, durante il mese di luglio di quest’anno -in concomitanza con le grandi inondazioni che hanno colpito l’Europa occidentale- la Mosa non ha causato grandi danneggiamenti nonostante fosse in piena. 

L’ampliamento del fiume con banchi di sabbia e ghiaia, bracci laterali, coste varie e aree di prati e boschi non ha portato solo ad una maggiore protezione dalle inondazioni. Questo processo di rinaturalizzazione ha fatto sì che molte piante e animali (come Pioppo nero e Castori) potessero ricolonizzare l’area, aumentandone la biodiversità

Non da ultimo vi è stato anche uno sviluppo economico dovuto al turismo legato alla natura. Quest’ultimo ha condotto nelle zone interessate ciclisti, escursionisti, pescatori e canoisti interessati al paesaggio e alle attività ludiche ora possibili, portando i residenti a beneficiare di entrate stimate a più di 25 milioni di euro ogni anno.

Vi invitiamo a leggere l’articolo integrale e la pubblicazione “30 Years of River Restoration: Bringing the River Meuse Alive!” presente nel sito rewildingeurope.com


Foto: ERWIN CHRISTIS