Apr 24, 2021 | News CIRF

Nel PNRR 360 milioni per la rinaturazione del Po – E gli altri fiumi italiani?

La versione aggiornata del PNRR contiene novità molto rilevanti, in particolare una nuova linea di finanziamento sulla Salvaguardia della qualità dell’aria e della biodiversità del territorio attraverso la tutela delle aree verdi, del suolo e delle aree marine. Al suo interno, un investimento specifico, da 360 milioni di euro, per la rinaturazione del Po, “con l’obiettivo di bilanciare i processi morfologici attivi, per garantire la rinaturazione del fiume e contribuire al raggiungimento degli obiettivi delle Direttive quadro Acque (2000/60/CE) e Alluvioni (2007/60/CE). La proposta si propone di contribuire al recupero del corridoio ecologico rappresentato dall’alveo del fiume e dalle sue fasce riparie, costituito da una notevole diversità di ambienti (es. sponde, isole, banchi di sabbia, ecc.) che devono essere protetti e ripristinati (riqualificazione di più di 1.500 ettari e riattivazione e riapertura di 51 milioni di metri cubi di lanche e rami abbandonati)”.

Un’ottima notizia per il distretto del Po, che si pone ancora una volta all’avanguardia nella gestione dei corsi d’acqua. Lo stesso tipo di azioni, tuttavia, sarebbero necessarie e urgenti anche nel resto dei distretti fluviali del Paese, ma analoghe misure non sono previste nel piano e apparentemente nemmeno all’interno della programmazione complementare al PNRR. Il rischio quindi è che in tutti gli altri fiumi d’Italia vengano realizzati con i fondi del PNRR solo ulteriori interventi di artificializzazione e che le indispensabili azioni di riqualificazione per il raggiungimento degli obiettivi della Direttiva Quadro Acque vengano ancora una volta dimenticati.

Ci auguriamo che il Governo, negli ultimi giorni disponibili per concludere il Piano, dia seguito alle richieste in questo senso, molto chiare, già avanzate non solo dal CIRF, ma anche dal Parlamento.

Aggiornamento 29.04.2021

La versione definitiva del PNRR approvata dal Consiglio dei Ministri il 29 aprile e inviata alla Commissione Europea non prevede investimenti specifici per la rinaturazione di altri fiumi oltre al Po. Non essendoci ulteriori spazi per ulteriori modifiche del Piano, allo stato attuale è necessario quindi porre la massima attenzione alle modalità di attuazione. Come verranno selezionati e priorizzati gli interventi proposti dalle Regioni? Come ne verrà assicurata la coerenza con i criteri del PNRR e con quanto richiesto dal Parlamento, dato che ad oggi, per quanto riguarda i fiumi, la distanza di approccio sembra difficilmente colmabile? Restiamo in attesa di risposte dal Governo.