Dall’esperienza di confronto dell’anno scorso, con tre gruppi di lavoro, tra cui uno coordinato dal CIRF, che aveva portato a richieste congiunte al Ministro dell’Ambiente, nasce la “Coalizione per la prevenzione del rischio idrogeologico”. La Coalizione è costituita dalle principali associazioni ambientaliste e di categoria, i Consigli nazionali degli ordini professionali e le associazioni imprenditoriali di settore, i Sindaci e il mondo dei tecnici e vi ha aderito fin dall’inizio anche il CIRF.
In occasione dell’incontro presso la segreteria della Presidenza del Consiglio del 22 Ottobre 2014, e della presentazione del “lavoro di italiasicura, delle nuove norme del Dl Sblocca Italia per i cantieri anti-dissesto, della strategia e delle risorse per avviare la prevenzione”, la Coalizione ha sottolineato alcune questioni chiave al dott. Erasmo D’Angelis, coordinatore della Struttura di Missione contro il dissesto idrogeologico del Governo. La Coalizione, ribadendo le proposte avanzate fino ad ora e richiamate anche nel recente comunicato stampa relativo alla costituzione della Coalizione stessa, intende, in quest’occasione, porre l’attenzione sulle modalità di individuazione dei progetti, derivanti in gran parte dagli accordi di programma con le Regioni, che non sembrano coerenti con l’approccio di bacino idrografico richiesto dalle normative nazionali e soprattutto dalle direttive europee, “Acque” (2000/60/CE) e “Alluvioni” (2007/60/CE); rischiano quindi di essere inefficaci se non controproducenti. La “Coalizione”, quindi, intende richiamare le necessità su alcuni aspetti prioritari:
– di garantire l’efficacia a livello di bacino degli interventi da realizzare, nell’ambito del “lavoro di italiasicura”;
– di promuovere interventi innovativi e con carattere interdisciplinare di rinaturazione “finalizzati alla riduzione del rischio, alla tutela e al recupero degli ecosistemi e della biodiversità e che integrino gli obiettivi della direttiva 2000/60/CE […] e della direttiva 2007/60/CE […]”, come indicato nella Legge di Stabilità 2014 (comma 111), a contributo, inoltre, di quanto dovrebbe essere previsto nell’ambito di politiche di adattamento e mitigazione ai cambiamenti climatici. La coalizione propone di destinare a queste interventi una quota non inferiore al 20% dei fondi per il dissesto idrogeologico.
– di avviare senza indugio una strategia integrata di manutenzione e gestione del territorio, anche attraverso il presidio dell’agricoltura, a tutela della sua funzionalità ecologica per favorire, ad esempio, la ritenzione idrica e la naturale capacità di esondazione laddove i territori ancora lo consentano, a cui destinare una quota importante delle risorse disponibili;
– contare su risorse economiche adeguate e spendibili in tempi certi con un sistema di regole chiare e trasparenti e un’attenta valutazione sull’efficacia e l’impatto ambientale degli interventi.
I soggetti che costituiscono la coalizione sono:
Legambiente, CIRF, Coldiretti, Anci, Consiglio nazionale dei geologi, Consiglio nazionale degli architetti, Consiglio nazionale dei dottori agronomi e forestali, Consiglio nazionale degli ingegneri, Consiglio nazionale dei geometri, Inu, Ance, Anbi, WWF, Touring Club Italiano, Slow Food Italia, Aipin, Sigea, Tavolo nazionale dei contratti di fiume Ag21 Italy, Federparchi, Gruppo183, Arcicaccia, Alta Scuola, FAI, Italia, Nostra, CTS, Società italiana dei territorialisti, Lipu, CAI, Aiab, Federazione nazionale Pro Natura, Rete dei Comitati per la Difesa del Territorio.