Le Regioni sono al lavoro per legiferare sulle modalità e le procedure di assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni d’acqua a scopo idroelettrico, come previsto dal Decreto Semplificazioni del 2018. La scadenza per l’approvazione delle nuove norme è stata recentemente prorogata al 31 ottobre 2020 (e al 2021 per le Regioni in cui sono previste elezioni).
Il contenuto di queste norme regionali condizionerà molto la qualità dei corsi d’acqua impattati da grandi derivazioni e l’ambizione delle misure di mitigazione e compensazione che verranno effettuate. In particolare:
- devono essere definite le modalità con cui andrà (obbligatoriamente) valutata l’eventuale sussistenza “di un prevalente interesse pubblico ad un diverso uso delle acque, incompatibile con il mantenimento dell’uso a fine idroelettrico”; perché, va ricordato, il mantenimento dell’uso idroelettrico non è automatico, va giustificato;
- devono essere specificati i criteri di ammissione e assegnazione, nell’ambito dei quali devono essere incluse (e a nostro avviso essere preponderanti) le misure di miglioramento ambientale;
- le Regioni hanno l’opportunità di creare un fondo importante per la riqualificazione dei corsi d’acqua (“determinando obbligatoriamente una quota degli introiti derivanti dall’assegnazione, da destinare al finanziamento delle misure dei piani di gestione distrettuali o dei piani di tutela finalizzate alla tutela e al ripristino ambientale dei corpi idrici interessati dalla derivazione”).
Auspichiamo che, dopo molti anni di proroghe e attese, ora le Regioni dimostrino lungimiranza e ambizione nella tutela dei corsi d’acqua e sfruttino questa occasione per promuovere, finalmente, importanti misure di Riqualificazione Fluviale.