Negli ultimi anni il numero di domande per la realizzazione di nuove derivazioni e impianti idroelettrici (in genere di taglia piccola o molto piccola) è cresciuto in modo esponenziale in molte regioni italiane, con migliaia di richieste in fase di valutazione e migliaia di km di corsi d’acqua (di cui molti ancora in condizioni ecologiche elevate) che potrebbero essere a breve derivati. Questo “nuovo periodo” per l’idroelettrico è coinciso con uno dei passaggi più complessi in termini di pianificazione relativa ai corsi d’acqua, con tutti i problemi connessi ai gravi ritardi nell’implementazione della Direttiva 2000/60/CE e con il fatto che le azioni di mitigazione attuate sono ancora del tutto insufficienti con il conseguente rischio di procedimenti di infrazione.
In questo scenario abbiamo sentito l’esigenza di capire meglio i numeri che descrivono il fenomeno, di verificare la fondatezza di alcune assunzioni che sembrano guidare le attuali politiche di incentivazione (quale in particolare “piccolo impianto = piccolo impatto”), di comprendere il quadro normativo di riferimento e, una volta evidenziatene le criticità, di indicare una serie di possibili azioni che, se attuate, potrebbero favorire una migliore gestione del fenomeno. L’augurio è che questo documento possa fungere da stimolo per una profonda revisione dell’attuale sistema degli incentivazione e delle regole che regolamentano il settore.