Lug 31, 2016 | Riqualificazione Fluviale

Cos’è la riqualificazione fluviale

Secondo il CIRF è “l’insieme integrato e sinergico di azioni e tecniche, di tipo anche molto diverso (dal giuridico-amministrativo-finanziario, allo strutturale), volte a portare un corso d’acqua, con il territorio ad esso più strettamente connesso (“sistema fluviale”), in uno stato più naturale possibile, capace di espletare le sue caratteristiche funzioni ecosistemiche (geomorfologiche, fisico-chimiche e biologiche) e dotato di maggior valore ambientale, cercando di soddisfare nel contempo anche gli obiettivi socio-economici” (CIRF, 2006). Un’azione relativa a un corpo idrico, quindi, si può secondo noi definire di “riqualificazione fluviale” solo se ha come obiettivo il miglioramento dello stato ecologico; non si tratta pertanto di realizzare piste ciclabili lungo l’alveo (è un’azione che soddisfa l’obiettivo “fruizione” e che spesso riduce sensibilmente il valore dello stato ecologico), né di “ripulire” i fiumi da vegetazione o sedimenti (azioni finalizzate al conseguimento dell’obiettivo “riduzione del rischio idraulico”, sebbene nella pratica il risultato sia spesso di direzione opposta).

Non va infine confusa con l’ingegneria naturalistica, che costituisce una classe alternativa di tecniche di intervento -generalmente di stabilizzazione dell’alveo o delle sponde- che, a seconda dell’obiettivo per cui vengono utilizzate, a volte possono essere utili per riqualificare a volte, al contrario, possono peggiorare lo stato ecologico dei corsi d’acqua.

La vision della riqualificazione: invertire la tendenza al degrado, quindi non peggiorare più, ma migliorare ovunque sia possibile, verso uno stato più prossimo a quello naturale, ottenendo almeno, nei molti casi immersi in un contesto antropizzato, un miglior compromesso tra l'ecosistema fluviale e le attività umane.

La vision della riqualificazione: invertire la tendenza al degrado, quindi non peggiorare più, ma migliorare ovunque sia possibile, verso uno stato più prossimo a quello naturale, ottenendo almeno, nei molti casi immersi in un contesto antropizzato, un miglior compromesso tra l’ecosistema fluviale e le attività umane.

Per approfondimenti sulla “filosofia” della riqualificazione fluviale e sulle necessarie distinzioni da altre pratiche spesso con essa confuse è possibile consultare il manuale CIRF “La riqualificazione fluviale in Italia” in particolare il capitolo 1.

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